Benefici fiscali – Piano Nazionale Transizione 4.0.

Gli sterilizzatori Newster® rientrano nella categoria 7 “Macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita”, ex articolo 11, circolare n. 4/E del 30 Marzo 2017 – Agenzia delle Entrate “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori o azionamenti”.

Grazie al software gestionale In-Sight 4.0 e al certificato Digital Patent Box rilasciato da IQC Srl, Steriltech la possibilità di supportare il cliente nella redazione della perizia tecnica necessaria per usufruire dei benefici fiscali relativi al Piano Nazionale Transizione 4.0.

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Newster Group: soluzioni innovative per la transizione digitale

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I vantaggi della sterilizzazione in situ

Sono numerosi i vantaggi derivanti dalla sterilizzazione in situ.

La sterilizzazione in situ e il grado di sterilizzazione garantito per almeno 28 giorni dal trattamento, oltre all’assenza di odori sgradevoli e di umidità ed alla elevata riduzione in peso e volume del residuo finale, permettono di eliminare il rischio di diffusione di agenti patogeni attraverso i rifiuti solidi, contribuendo in tal modo alla prevenzione e al controllo delle infezioni all’interno dell’ospedale, dove il rifiuto può rimanere stoccato per più giorni in sicurezza, riducendo così anche il numero di ritiri necessari.

Di conseguenza la sterilizzazione in situ determina una sensibile riduzione dei costi di gestione dei rifiuti infettivi prodotti dalle strutture sanitarie. 

RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE

La riduzione in volume del rifiuto trattato permette di effettuare ritiri e trasporti su strada meno frequenti, con un conseguente beneficio economico, ambientale e di sicurezza per gli operatori della filiera.

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO STERILE COME RSU

Secondo la recente modifica normativa il rifiuto sterile è posto sotto il regime dei rifiuti urbani, potendo essere così conferito nella loro frazione indifferenziata, senza onere aggiuntivo alcuno per la struttura sanitaria.

LAVAGGIO E SANIFICAZIONE DEI CONTENITORI

L’impianto è sempre equipaggiato con un accessorio dedicato al lavaggio e alla sanificazione dei contenitori in plastica utilizzati per la raccolta e la movimentazione dei materiali potenzialmente infetti provenienti dai reparti.

Studi condotti dimostrano una riduzione delle emissioni di CO2, calcolata tra il 30% e il 35% per tonnellata di rifiuti sterilizzati

La riduzione è dovuta all’impatto positivo legato al minor quantitativo di rifiuto destinato a termovalorizzazione/incenerimento, grazie alla riduzione in volume dello stesso e alla conseguente riduzione di ritiri e trasporti su strada necessari alla sua gestione.

In merito a questi aspetti, secondo l’articolo 5 della Convenzione di Stoccolma – Allegato C, i governi sarebbero tenuti a ridurre o eliminare le emissioni dalla produzione involontaria di diossine e furani, e “la priorità” dovrebbe essere data ai processi alternativi, che evitano la formazione e il rilascio di questi prodotti chimici e altre possibili emissioni pericolose. Secondo la convenzione inoltre, i governi dovrebbero favorire l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili (BAT) e promuovere le migliori pratiche ambientali (BEP). A tal proposito, proprio le linee guida BAT/BEP citano, tra le principali tecnologie alternative, quella per innalzamento della temperatura generata per frizione “FHT” (Frictional Heat Treatment).

Autorizzazioni e certificazioni

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